Strumenti e testimoni della musica popolare lucana
La Basilicata è come un crocevia di tradizioni musicali. La cultura lucana, a differenza di altre aree italiane, è prodiga di realtà poco conosciute o del tutto ignote. L’arpa di Viggiano, la sampagne di canna, la chitarra battente, il ballo con la falce, il ballo con la croccia, la tarantella con la cinta: società matriarcali, balli in chiesa, forme particolari di ritualità religiosa popolare e altro ricompensano le fatiche volontarie e gli entusiasmi di chiunque si adoperi nella ricerca delle tradizioni di questa regione.
Tra i balli tipici della Basilicata un posto di rilievo lo occupa la cosiddetta Tarantella dei pastori. Diffusa nell’area del Pollino questa danza viene spesso detta semplicemente pastorale e si differenzia dalle altre tarantelle del sud per una struttura sobria e ripetitiva. Questa diversità ha fatto supporre una sua derivazione diretta dall’Albania, come patrimonio culturale delle diverse comunità che dal XVI sec. si sono insediate nella zona del Pollino. Legare questo modello di danza alla terapia del morso della tarantola, può sembrare azzardato perché mancano gli elementi storici di connessione, ma la fisionomia della pastorale resta tale: penetrante, catartica, trascendente come ogni danza che permette il transitus in altro stato esistenziale.
Tra i canti la melodia più nota e conosciuta é “Miezza a la scrima toia n ‘auciedde canda…”, sulla quale si cantano una infinità di versi popolari.
Figure di cantori e suonatori riconosciute come assai significative anche da parte delle nuove generazioni, quali Peppino Verzica e Antonio Donnazita di Aliano, i fratelli Antonio e Vincenzo Forastiero dell’area del Sirino, Donato Beneventano a Sasso di Castalda, Anna Arcieri di Stigliano e Paolina Luisi di Tricarico.
ASCOLTI
Savoia di Lucania (Salvia), 24 ottobre 1952.
Voci:Ragazze del Centro di Cultura Popolare
Organetto: Carmine Petrullo (forse di Vietri di Potenza).Tarantella “A’la vietrese”.
“I Centri di Cultura Popolare nascevano per iniziativa dell’UNLA, l’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo, creata nel 1947, e svolgevano un’ampia funzione culturale e sociale al di là dell’opera di alfabetizzazione…”
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